Viaggio nella Venezia ebraica e armena
Nei secoli Venezia fu meta e ricovero di molte comunità straniere. Se da un lato vigevano nei loro confronti leggi severe che ne regolavano residenza e attività, dall’altra tali leggi consentivano loro di costruire luoghi di culto, ospizi, edifici a scopo commerciale e residenziale come i fonteghi e soprattutto permettevano di conservare ed esprimere la propria identità.
Ecco perché Venezia conserva ancora oggi tracce, affascinanti impronte artistiche, architettoniche, usi e detti gergali della presenza di greci, turchi, ebrei, tedeschi, ma anche albanesi, dalmati, armeni che ne fecero una città cosmopolita.
Venezia, Isola della Giudecca. Foto di R. Ballestracci
Venezia, sinagoga italiana. Foto di R. Ballestracci
Venezia, panorama dal Fondaco dei Tedeschi. Foto di R. Ballestracci
Luoghi da visitare a Venezia
Da noi non troverete viaggi preconfezionati, ma sviluppiamo ogni volta proposte su misura.
Ghetto ebraico, città vecchia, Venezia Foto Luca Paolini CC BY-SA 2.0
Visita al Ghetto ebraico
Nel sestiere di Cannaregio è possibile visitare il primo ghetto ebraico. Originariamente questa zona della città ospitava le fonderie, da cui il nome in dialetto veneto “ghetto”: gettare. Nel 1516 vi venne relegata la minoranza ebraica, con precisi vincoli di comportamento. Da quel momento il termine “ghetto” viene utilizzato per designare la residenza coatta dei membri di questa comunità e, in generale, luoghi dove risiedono minoranze disagiate.